In Italia, la percentuale dei nati affetti da ipospadia è di circa 3 nuovi casi ogni 1000 neonati

L’ipospadia è una malformazione congenita del pene, caratterizzata dal fatto che il meato uretrale esterno (il buchino da dove esce la pipì), è situato in una posizione anomala sulla superficie inferiore del glande o del pene.

Può essere di due tipi:

  1. Ipospadia Anteriore (75%), in cui il meato si apre sulla superficie inferiore del glande o della parte anteriore del pene
  2. Ipospadia Posteriore, quando il meato si apre tra pene e scroto, o in una posizione ancora più posteriore.

Solitamente, alla posizione anomale del meato si associano un prepuzio incompleto e un incurvamento anteriore dell’asta del pene (più grave nelle forme posteriori).

Cause

La causa dell’ipospadia è tutt’ora sconosciuta ma, nella maggior parte dei casi, si tratta di un’anomalia isolata. L’ipospadia si presenta più frequentemente nei figli e nei fratelli di soggetti affetti da ipospadia.

Nel 15% dei casi invece, l’ipospadia fa parte di una sindrome genetica o viene associata ad altre malformazioni, di cui la più frequente è il testicolo ritenuto

Trattamento

Nonostante esistano più di 300 tecniche differenti per il trattamento delle ipospadie, solamente una decina sono attualmente in uso da parte degli specialisti.

Il trattamento delle ipospadie può essere molto complesso, e, anche nelle forme di ipospadia anteriore, non può mai essere considerato un intervento “semplice”, per cui è consigliabile che il trattamento dell’ipospadia venga intrapreso solo da chirurghi con una notevole esperienza nel campo. L’età migliore per sottoporsi all’intervento è compresa tra l’anno ed i 18 mesi, in quanto si ritiene che la giovane età all’intervento comporti minori conseguenze sul piano emotivo e dello sviluppo psicologico.

L’intervento consiste in tre punti fondamentali:

  • Raddrizzamento dell’asta
  • Ricostruzione del tratto di uretra mancante
  • Regolarizzazione del prepuzio

Nelle ipospadie posteriori più gravi si rende spesso necessaria anche la correzione della trasposizione scrotale o dello scroto bipartito.

Le ipospadie anteriori meno gravi possono essere corrette in tempo unico

Le forme più gravi invece, possono essere trattate in uno o due tempi eseguiti a distanza di 6/12 mesi l’uno dall’altro

Tutte le tecniche di ricostruzione presuppongono l’impiego di mezzi di ingrandimento ottico, di strumentario e suture particolarmente fini e, come già detto, richiedono una notevole esperienza da parte dell’operatore

Rischi

Le complicanze più frequenti sono la formazione di fistole, cioè piccoli tunnel patologici che si formano tra l’uretra ricostruita e l’esterno ed il restringimento del meato uretrale o di una parte dell’uretra ricostruita. La percentuale di complicazioni va dal 5-10% per le ipospadie anteriori sino al 30-40% delle forme posteriori.