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La variante inglese del Coronavirus COVID-19 è fino al 60% più contagiante rispetto al ceppo precedente.

Proporzionalmente si verifica un incremento dei positivi anche tra i bambini che, avendo meno recettori ACE2 rispetto agli adulti, contraggono il virus in misura minore. La percentuale di giovani infetti si è comunque sempre mantenuta molto bassa rispetto alle età successive.  Il numero più alto di contagi si verifica fra i 14 e i 19 anni mentre diventa molto bassa sotto i 5 anni (da 200 a 110 casi ogni 100.000 abitanti).

Ad oggi ancora non si sa quanto siano contagiosi i pazienti affetti da questa variante, ma sembra che i bambini che la contraggono, siano molto contagianti e possono mettere in pericolo le persone con le quali vengono a contatto.

Anche i tamponi molecolari e i tamponi antigienici individuano la variante inglese e i vaccini presenti attualmente coprono tale variante.

Addentriamoci nello specifico. Quali sono le complicanze pediatriche?

Dopo 3 – 4 settimane dal contagio alcuni bambini, anche se raramente, possono sviluppare vasculiti, problematiche cardiache, renali, o intestinali, per un aumento sistemico dello stato infiammatorio.

In Piemonte un numero veramente esiguo di bambini, quasi tutti portatori di comorbilità, ha sviluppato queste forme legate ad una infiammazione sistemica (MIS-C).

Spesso hanno richiesto ospedalizzazione, ma opportunamente curati, ne sono guariti.

L’attenzione di tutti è posta proprio sull’incremento del contagio sui bambini, sugli adolescenti, perché contribuiscono alla diffusione del virus in modo importante dato il loro comportamento ovviamente meno attento e accorto, rispetto alla popolazione più adulta e più matura.

Quindi, anche se la variante inglese non ha dato finora negli under 16 complicanze più gravi rispetto al ceppo precedente, la maggior possibilità di diffondere il virus a tutta la popolazione, giustifica l’allarme per l’aumento della sua presenza tra i giovani e giovanissimi.

Dott.ssa Donatella Bacolla

Lo Staff del Centro Pediatrico

La diffusione del Sars-Cov-2 ha modificato in maniera radicale la quotidianità di ognuno.

I sintomi influenzali e parainfluenzali, tipici della stagione fredda, mettono psicologicamente in allarme la popolazione per le potenziali conseguenze a cui possono portare: isolamento fiduciario con assenza da lavoro e scuola.

Se questo diventa estremamente probabile in caso di sospetto contagiato da COVID-19, in seguito però solo a diagnosi medica, non è detto che lo sia in caso di soggetto compatibile COVID-19. In questo caso, infatti, abbiamo un soggetto che presenta sintomi compatibili, ma non le circostanze (per esempio l’essere stato a contatto con un malato di COVID-19).

Il test molecolare effettuato tramite tampone orofaringeo (a sua volta effettuato tramite un bastoncino cotonato) diventa così l’unico mezzo per poter continuare una quotidianità normale una volta ricevuto l’esito dopo 48 ore.

Oggi esistono nuove metodologie diagnostiche che consentono con una ottima affidabilità di certificare positività o negatività al virus:

  • Tamponi orofaringei antigenici rapidi
  • Test salivari antigenici rapidi
  • Test sierologici rapidi

 

Test rapido da tampone orofaringeo

Questi tamponi si eseguono allo stesso modo dei tamponi RT-PCR, ma si differenziano per la metodologia di analisi. Non ricercano infatti il materiale genetico virale, ma le proteine di superficie del virus. L’affidabilità è estremamente alta con dati di sensibilità (capacità di riconoscere la positività) e specificità (capacità di riconoscere la negatività) vicini al 100%.

 

 

Test rapido da tampone salivare

Si basano sempre sulla ricerca delle proteine di superficie (antigeni) ma questa avviene tramite la saliva dei soggetti. L’affidabilità è alta, ma inferiore ai tamponi rapidi. Sono ad oggi ancora poco diffusi.

 

Test sierologici rapidi

Non ricercano presenza del virus, ma la reazione dell’organismo a quest’ultimo attraverso la risposta anticorpale. Si eseguono tramite pungidito e successiva interazione del prelievo sanguigno con un reagente specifico. È in grado di indicare se c’è infezione in corso (tramite IgM) oppure se questa è ormai “rimasta in memoria” (tramite IgG). La loro affidabilità in confronto ad un tampone RT-PCR è molto variabile da test a test, essendo questi ormai estremamente variegati e diffusi.

Tampone rapido: perchè farlo?

Ad oggi il primo metodo risulta sicuramente il più affidabile dei tre, ma per quali motivi sottoporsi ad un tampone rapido?

  1. Desiderio di semplice tranquillità: molte persone svolgono lavori che prevedono l’interazione con altre; potenzialmente ci si sottopone quindi a un rischio contagio aumentato. Questo anche in totale assenza di sintomi
  2. Compatibilità COVID-19: a fronte di sintomi parainfluenzali si desidera verificare se si è positivi o negativi

In caso di positività si necessita di una verifica tramite test molecolare, ma l’indicazione all’isolamento fiduciario o meno diventa indubbiamente più consapevole.

In caso di negatività è bene ricordare che questa non mette al riparo da contagio, e che quindi rimane necessario un comportamento che tenga sempre presente distanziamento e sicurezza.

E i bambini?

Anche nel caso dei più piccoli è utile avvalersi dei test antigenici rapidi: il sospetto COVID-19 può capitare anche nelle classi di elementari e medie, che cautelativamente vengono di conseguenza sospese come didattica in presenza.

Essendo il tampone rapido svolto mediante un metodo lievemente invasivo (il bastoncino cotonato viene strofinato in prossimità delle tonsille e all’interno del naso), bisogna trovare però l’operatore sanitario capace di effettuarlo senza problemi anche sui bambini. La figura del pediatra e dell’infermiera pediatrica sono di primaria importanza nel caso del trattamento dei più piccoli: non si tratta solo di conoscenza ma anche di sapersi porre nel modo giusto nei confronti del paziente. E nel caso di un bambino bisognerà porre attenzioni particolari, come lo strofinare con estrema delicatezza, saperlo distrarre e avere la giusta dose di pazienza e premura in caso di comprensibili pianti. Rivolgersi quindi a un centro pediatrico specializzato diventa quindi obbligatorio nel caso di tamponi rapidi ai bambini (e di conseguenza anche agli adulti).

 

Il Centro pediatrico CPG propone il nuovo servizio di test antigenici attraverso tampone rapido per bambini e adulti.

Esito in 15 minuti.

€ 50,00 a tampone

In caso di tampone domiciliare per sospetto Covid-19 € 65,00 con possibilità di tampone anche ai congiunti a € 45,00.

 

 

 

 

Dott.ssa Donatella Bacolla

Direttore Sanitario

Il Tampone Rapido per il COVID-19

Il tampone rapido è uno strumento di screening largamente usato per la diagnosi di virosi COVID 19 in atto, data la sua elevata affidabilità, con valori di sensibilità (capacità di riconoscere la positività) e di specificità (capacità di riconoscere la negatività) molto vicini al 100%.

La diffusione del Sars-Cov-2 ha modificato in maniera radicale la quotidianità di ognuno. I sintomi influenzali e parainfluenzali, tipici della stagione fredda, mettono psicologicamente in allarme la popolazione per le potenziali conseguenze a cui possono portare.

La virosi da COVID-19, infatti, presenta sintomi che spesso possono essere confusi con le sindromi influenzali: di conseguenza è spesso impossibile diagnosticare la COVID-19 grazie alla sola diagnosi differenziale.

Per questo, in caso di sospetto contatto con un altro soggetto affetto da COVID-19 o in caso di presenza di sintomi compatibili con il COVID-19, solo un tampone può essere dirimente.

E’ sempre necessario mantenere adottare un comportamento responsabile, mantenendo il distanziamento sociale di almeno 1 metro, evitando gli assembramenti  ed indossando sempre mascherina chirurgica da cambiare almeno quotidianamente

Perchè il tampone rapido ai bambini e agli adolescenti

Se è vero che i bambini (e, sembra, anche gli adolescenti) si contagiano meno, e certamente si ammalano meno o comunque manifestano sintomatologie che simulano soltanto una forma influenzale, sono però a loro volta contagianti: quindi intere classi vengono messe in quarantena, e tante famiglie si preoccupano giustamente dei contagi interfamigliari specie verso le persone anziane.

Bambini e ragazzi  vivono attualmente in uno stato di stress non pensabile prima degli isolamenti e delle problematiche scolastiche COVID correlate: sottoporli a tampone in caso di dubbio permette di abbreviare i tempi di isolamento riferiti alle quarantene e a far chiarezza su rapporti famigliari, tenendo ben presenti tre capisaldi:

  • Necessità di esito immediato

  • A livello pediatrico gli operatori sanitari devono porsi in modo adeguato

  • Il tampone non deve essere un moltiplicatore di ansia

Anche se il metodo ha una bassissima invasività, bisogna  che l’operatore sanitario abbia competenze pediatriche  tali da permettergli di  sapersi porre nel modo giusto sia a livello tecnico che nell’approccio con il bambino e l’adolescente.

 

Test diagnostici: quali sono e come funzionano

  • Tampone antigenico rapido orofaringeo

    si eseguono allo stesso modo dei test molecolari, ma si differenziano per la metodologia di analisi. Non ricercano infatti il materiale genetico virale, ma le proteine di superficie del virus capaci di legarsi agli anticorpi. L’affidabilità è estremamente alta con dati di sensibilità (capacità di riconoscere la positività) e specificità (capacità di riconoscere la negatività) vicini al 100%.L’esito è immediato, e questo, insieme alla sua grande affidabilità ne fanno ad oggi il sistema diagnostico più diffuso

  • Il test molecolare tramite tampone orofaringeo

    Questo avviene tramite una ricerca del materiale genetico del virus. Ad oggi è il sistema più sicuro per definire la positività al SARS-Cov2. L’esito necessita di almeno 48 ore di tempo

  • Test rapido da tampone salivare

    Si basano sempre sulla ricerca delle proteine di superficie (antigeni) ma questa avviene tramite la saliva dei soggetti. L’affidabilità è alta, ma inferiore ai tamponi rapidi. Sono ad oggi ancora poco diffusi

  • Il test molecolare tramite saliva

    facile prelievo, ma il tampone raccolto deve essere convogliato in laboratori deputati alla sua analisi e quindi richiede a sua volta parecchi giorni per la risposta

  • Test sierologici: ricerca degli anticorpi IgM e IgG

    Evidenziano la presenza di anticorpi contro il virus e indicano l’eventuale avvenuta esposizione e SARS-CoV-2. La positività è tardiva e non è quindi in grado di rilevare un’infezione in corso. Sono utili per conoscere le difese a lungo termine di chi ha contratto il COVID 19

E’ sempre necessario mantenere adottare un comportamento responsabile, mantenendo il distanziamento sociale di almeno 1 metro, evitando gli assembramenti  ed indossando sempre mascherina chirurgica da cambiare almeno quotidianamente

Cosa succede se…

  • ...si risulta positivi a test rapidi e sierologigici

    si necessita di una verifica tramite test molecolare, ma l’indicazione all’isolamento fiduciario o meno diventa indubbiamente più consapevole

  • ...si risulta negativi a test rapidi e sierologici

    è bene ricordare che questa non mette al riparo da contagio, e che quindi rimane necessario un comportamento che tenga sempre presente distanziamento e sicurezza

Il Centro pediatrico CPG propone il nuovo servizio di test antigenici attraverso tampone rapido per bambini e adulti.

Esito in 15 minuti.

€ 50,00 a tampone

In caso di tampone domiciliare per sospetto Covid-19 € 65,00 con possibilità di tampone anche ai congiunti a € 45,00.

 

 

Dott.ssa Donatella Bacolla

Direttore Sanitario

 

La diffusione del Sars-Cov-2 ha modificato in maniera radicale la quotidianità di ognuno.

I sintomi influenzali e parainfluenzali, tipici della stagione fredda, mettono psicologicamente in allarme la popolazione per le potenziali conseguenze a cui possono portare: isolamento fiduciario con assenza da lavoro e scuola.

Se questo diventa estremamente probabile in caso di sospetto contagiato da COVID-19, in seguito però solo a diagnosi medica, non è detto che lo sia in caso di soggetto compatibile COVID-19. In questo caso, infatti, abbiamo un soggetto che presenta sintomi compatibili, ma non le circostanze (per esempio l’essere stato a contatto con un malato di COVID-19).

Il test molecolare effettuato tramite tampone orofaringeo (a sua volta effettuato tramite un bastoncino cotonato) diventa così l’unico mezzo per poter continuare una quotidianità normale una volta ricevuto l’esito dopo 48 ore.

Oggi esistono nuove metodologie diagnostiche che consentono con una ottima affidabilità di certificare positività o negatività al virus:

  • Tamponi orofaringei antigenici rapidi
  • Test salivari antigenici rapidi
  • Test sierologici rapidi

 

Test rapido da tampone orofaringeo

Questi tamponi si eseguono allo stesso modo dei tamponi RT-PCR, ma si differenziano per la metodologia di analisi. Non ricercano infatti il materiale genetico virale, ma le proteine di superficie del virus. L’affidabilità è estremamente alta con dati di sensibilità (capacità di riconoscere la positività) e specificità (capacità di riconoscere la negatività) vicini al 100%.

 

 

Test rapido da tampone salivare

Si basano sempre sulla ricerca delle proteine di superficie (antigeni) ma questa avviene tramite la saliva dei soggetti. L’affidabilità è alta, ma inferiore ai tamponi rapidi. Sono ad oggi ancora poco diffusi.

 

Test sierologici rapidi

Non ricercano presenza del virus, ma la reazione dell’organismo a quest’ultimo attraverso la risposta anticorpale. Si eseguono tramite pungidito e successiva interazione del prelievo sanguigno con un reagente specifico. È in grado di indicare se c’è infezione in corso (tramite IgM) oppure se questa è ormai “rimasta in memoria” (tramite IgG). La loro affidabilità in confronto ad un tampone RT-PCR è molto variabile da test a test, essendo questi ormai estremamente variegati e diffusi.

Tampone rapido: perchè farlo?

Ad oggi il primo metodo risulta sicuramente il più affidabile dei tre, ma per quali motivi sottoporsi ad un tampone rapido?

  1. Desiderio di semplice tranquillità: molte persone svolgono lavori che prevedono l’interazione con altre; potenzialmente ci si sottopone quindi a un rischio contagio aumentato. Questo anche in totale assenza di sintomi
  2. Compatibilità COVID-19: a fronte di sintomi parainfluenzali si desidera verificare se si è positivi o negativi

In caso di positività si necessita di una verifica tramite test molecolare, ma l’indicazione all’isolamento fiduciario o meno diventa indubbiamente più consapevole.

In caso di negatività è bene ricordare che questa non mette al riparo da contagio, e che quindi rimane necessario un comportamento che tenga sempre presente distanziamento e sicurezza.

E i bambini?

Anche nel caso dei più piccoli è utile avvalersi dei test antigenici rapidi: il sospetto COVID-19 può capitare anche nelle classi di elementari e medie, che cautelativamente vengono di conseguenza sospese come didattica in presenza.

Essendo il tampone rapido svolto mediante un metodo lievemente invasivo (il bastoncino cotonato viene strofinato in prossimità delle tonsille e all’interno del naso), bisogna trovare però l’operatore sanitario capace di effettuarlo senza problemi anche sui bambini. La figura del pediatra e dell’infermiera pediatrica sono di primaria importanza nel caso del trattamento dei più piccoli: non si tratta solo di conoscenza ma anche di sapersi porre nel modo giusto nei confronti del paziente. E nel caso di un bambino bisognerà porre attenzioni particolari, come lo strofinare con estrema delicatezza, saperlo distrarre e avere la giusta dose di pazienza e premura in caso di comprensibili pianti. Rivolgersi quindi a un centro pediatrico specializzato diventa quindi obbligatorio nel caso di tamponi rapidi ai bambini (e di conseguenza anche agli adulti).

 

Il Centro pediatrico CPG propone il nuovo servizio di test antigenici attraverso tampone rapido per bambini e adulti.

Esito in 15 minuti.

€ 50,00 a tampone

In caso di tampone domiciliare per sospetto Covid-19 € 65,00 con possibilità di tampone anche ai congiunti a € 45,00.

 

 

 

 

Dott.ssa Donatella Bacolla

Direttore Sanitario

Il virus dell’influenza provoca problematiche sulle vie aeree, a volte problematiche intestinali, malessere generalizzato e febbre.

I sintomi sono gli stessi che sono provocati dall’infezione da coronavirus,

perciò la vaccinazione antiinfluenzale, evitando la malattia da virus influenzale, facilita la possibilità di diagnosi differenziale di fronte ad un eventuale contagio da coronavirus.

Anche se infatti è vero che i bambini contagiati da coronavirus sono per lo più asintomatici, qualora presentino la sintomatologia tipica dell’influenza e siano stati vaccinati contro l’influenza permettono di indirizzare una diagnosi differenziale verso un sospetto di Covid 19. Anche se si debbono comunque tener presenti tutte le forma parainfluenzali.

 

Alcune indicazioni:

  • I bambini possono essere vaccinati dopo i sei mesi.
  • Nei mesi precedenti, data la trasmissione per via aeree, se una mamma che allatta ha l’influenza, è bene che utilizzi una mascherina.
  • In caso di allattamento con latte formula è bene che altri si occupino della gestione del bambino.
  • È comunque importante che la mamma e le persone vicine al neonato siano vaccinate.

 

 

Problematiche inerenti il virus antiinfluenzale

I bambini sono molto spesso contagiati dal virus influenzale. I rischi sulla loro salute sono meno importanti specialmente dopo i primi anni di vita. Nei primi anni invece i bambini presentano a volte una labilità bronchiale che viene sollecitata dal virus e che può provocare crisi di broncospasmo.

È necessario vaccinare tutti i bambini con patologie a rischio

Negli anni successivi l’influenza comporta difficoltà di gestione della malattia costringendo i bambini a casa, ma i bambini contagiati dal virus influenzale sono a loro volta molto contagianti e per una durata di circa 7 giorni, dal giorno precedente la comparsa dei sintomi.

 

 

 

Problematiche in relazione alla infezione da coronavirus

Il vaccino antiinfluenzale attiva la formazione di linfociti T che sono chiamati in causa anche sulle difese del nostro sistema immunitario verso il coronavirus.

In rapporto alla importante possibilità di contagio verso le persone adulte che circondano il bambino è importante evitare la sovrapposizione eventuale di patologie provocate dai due virus qualora un soggetto, specie se anziano, possa essere contagiato sia dal virus influenzale che dal coronavirus.

 

La regione Piemonte ha previsto la vaccinazione antiinfluenzale per tutti i bambini A RISCHIO per patologia o perché conviventi con persone e rischio.  Al momento non è prevista la vaccinazione per i bambini in buona salute

 

 

 

Dott.ssa Donatella Bacolla

Direttore Sanitario

La pipì a letto è sicuramente una noia ma non certo una patologia! Spesso però ha un importante impatto emozionale e sociale sia sul bambino che sulla sua famiglia.

L’incidenza si riduce man mano negli anni (anche se può persistere, raramente, in età adulta).

Interessa almeno il 15% dei bambini intorno ai 6 anni (più i maschietti che le bimbe) ed è spesso su base famigliare.

Prima dei 5 – 6 anni ci si rivolge agli specialisti solo quando la componente emozionale diventa difficilmente sostenibile, ma intanto i genitori possono mettere in atto alcune “buone pratiche” che potranno accelerare la risoluzione del problema:

 

  • I bambini devono bere molto nella prima parte della giornata, ma l’assunzione di liquidi deve essere ridotta dopo le 17 – 18.
  • Devono essere evitate le bevande gassate e le acque ad elevato contenuto di Calcio.
  • Deve essere ridotta l’assunzione di Calcio e Sodio soprattutto nel pasto della sera.
  • Il bambino deve essere sollecitato a far pipì ad intervalli regolari (ad esempio ogni 3 ore) quando possibile, ed è importante che questi intervalli siano mantenuti con una certa precisione anche in assenza dello stimolo.
  • Le bambine devono far pipì sedute comodamente sul gabinetto, se preferiscono con un riduttore, con i piedi ben appoggiati per terra perché questo permette di rilassare la pelvi (eventualmente provvedere ad un supporto).
  • I maschietti devono far pipì in piedi.
  • È molto importante evitare la stipsi. Quando il bambino non assume frutta e verdura, ricorrere a pasta o riso integrali o fiocchi di cereali. Qualora non fosse sufficiente, ricorrere a stimolatori del transito a cicli consigliati dal pediatra, alla dose minima efficace.

 

 

Trattamento

Quando i precedenti accorgimenti non sono sufficienti ricorrere al consiglio di un Centro Enuresi.

Il percorso diagnostico-terapeutico va dal far acquisire una consapevolezza delle norme dietetico-igieniche che permettono di migliorare la continenza urinaria fino all’eventuale trattamento farmacologico secondo l’indicazione clinica.

Il primo incontro comprende:

  • Visita specialistica

    Valutazione dei sintomi se presenti

  • Ecografia delle vie urinarie e della vescica

    Esame specifico per l’enuresi e i disturbi funzionali urinari

  • Ricerca di calcio e creatinina

    Due raccolte di urine in 2 contenitori distinti dalle 8,00 alle 20,00 e dalle 20,00 alle 8,00

  • Compilazione del diario minzionale

    Monitoraggio fondamentale per decidere trattamento e valutare l’efficacia

Si prevedono due controlli a 3 e 6 mesi di distanza dalla prima visita.

Durante tutto il percorso deve essere mantenuto un contatto via mail con il medico di riferimento per modulare la risposta del bambino.

 

 

 

Dott.ssa Donatella Bacolla

Direttore Sanitario